Intervento

Le opere cartacee sono senza dubbio tra le più alterabili; la carta, gli inchiostri, i colori, fragili per natura, sono sensibilissimi a fattori negativi come i raggi solari, la polvere, l’inquinamento atmosferico, l’umidità.  Questi fattori agiscono continuamente sulla carta, facendola espandere e contrarre. La luce e non solo la luce che noi distinguiamo, ma anche i raggi ultravioletti devono considerarsi deleteri. Con il tempo le carte antiche realizzate anche con materiali poco pregiati, sono soggette a rotture, ingiallimenti, macchie e annerimenti, parassiti e muffe per cui è di rilevante importanza una accurato intervento di restauro dell’opera. L’opera di Ossip Zadkine, datata 1966, pur essendo integra ha necessita di essere trattata per le muffe, sbiancata per eliminare le macchie e l’ imbrunimento della carta, tratta la parte colorata per bloccare l’ossidazione e lo scolorimento.

I lavori sono eseguiti da personale specializzato sotto l’egida della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio delle Marche.

La storia

Ossip Zadkine è stato è stato uno scultore russo naturalizzato francese. Dopo aver frequentato la scuola d’arte di Londra, Zadkine si stabilì a Parigi attorno al 1910. Nel 1951 vinse il premio per la scultura alla biennale di Venezia ed ebbe una notevole influenza sugli scultori contemporanei dopo la seconda guerra mondiale. Morì a Parigi nel 1967 ed è sepolto nella Cimitero di Montparnasse. Il foglio espsosto in pinacoteca è un disegno astratto realizzato nel 1966 con matite colorate (mm. 510×460) dove è dichiarata la sua personalissima adesione al cubismo sciolto dal rigore geometrico.


Localizzazione del bene

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