Le opere cartacee sono senza dubbio tra le più alterabili; la carta, gli inchiostri, i colori, fragili per natura, sono sensibilissimi a fattori negativi come i raggi solari, la polvere, l’inquinamento atmosferico, l’umidità. Questi fattori agiscono continuamente sulla carta, facendola espandere e contrarre. La luce e non solo la luce che noi distinguiamo, ma anche i raggi ultravioletti devono considerarsi deleteri. Con il tempo le carte antiche realizzate anche con materiali poco pregiati, sono soggette a rotture, ingiallimenti, macchie e annerimenti, parassiti e muffe per cui è di rilevante importanza una accurato intervento di restauro dell’opera. L’opera di Gino Severini, datata prima metà del Novecento, pur essendo integra ha necessita di essere trattata per le muffe, sbiancata per eliminare le macchie e l’imbrunimento della carta, trattamento dell’inchiostro per bloccare l’ossidazione.
I lavori saranno eseguiti da personale specializzato sotto l’egida della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio delle Marche.
Gino Severini, notissimo pittore e incisore di fama internazionale, prima di estrazione divisionista e poi futurista, amico di Marinetti e dei futuristi italiani a Parigi, realizza questa opera con la tecnica della litografia a colori. Severini rappresenta in stile futurista, con colori vivaci, dettati da una grande sensibilità cromatica, uno dei suoi temi preferiti, il movimento cosmico, tema che ritorna, con l’astrazione geometrica, in tutta la sua produzione artistica come modello di ispirazione particolarmente sentito. Il foglio fa parte del lascito di Luciano Moretti, misura mm. 325×260.